
Al momento troppa vita per le mani. Ieri l'altro sera la bufera ha portato via molti pensieri, altri se li è presi per fortuna la roccia dura. L'orto vuole l'uomo morto (ma la notte no!), io imparo l'arte ma non la metto da parte.
Potrei raccontarvi di riso basmati con formaggio di montagna e fiori di aglio selvatico, orme del passaggio dell'amico E.J. Avventura. Potrei raccontarvi dei ritorni adolescenziali, della voglia a trent'anni di essere sempre la stessa, di continuare a divertirsi come ode alla vita, della non paura del futuro, dell'attesa del futuro diverso che è già qui, nei suoi embrioni, della mia vena anarchica che torna fuori allegra e urlante, e non a tutti piace. Del desiderio profondo di indipendenza, di essere fedeli unicamente a se stessi.

Ora la baruffa sono io, e il mondo virtuale può aspettare. Quello che è certo è che amo il vento e il cambiamento, e abbraccio tutta la vita, i fiori profumati, il legno bastardo che si spezza, il miele e le infestanti. Love. E solo e sempre rock contadino.